Il diritto all’oblio è una componente essenziale del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), entrato in vigore il 25 maggio 2018. Questo regolamento è stato sviluppato per proteggere i dati personali dei cittadini dell’Unione Europea, garantendo loro maggior controllo sulle proprie informazioni. Il GDPR introduce il diritto all’oblio all’articolo 17, permettendo agli individui di richiedere la cancellazione dei propri dati personali in specifiche circostanze, come quando i dati non sono più necessari per gli scopi per cui sono stati raccolti, o quando l’individuo ritira il consenso precedentemente dato

La storia del diritto all’oblio risale a diversi anni prima dell’implementazione del GDPR. Uno dei casi più noti è quello di Mario Costeja González contro Google Spain nel 2014, dove la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che gli individui hanno il diritto di chiedere ai motori di ricerca la rimozione di link a informazioni personali obsolete o non più rilevanti. Questo caso ha stabilito un precedente importante, spingendo l’UE a formalizzare il diritto all’oblio nel GDPR.

Il Garante per la protezione dei dati personali in Italia svolge un ruolo cruciale nell’applicazione del diritto all’oblio. Questo ente ha il compito di vigilare sull’applicazione delle normative sulla privacy e di intervenire in caso di violazioni. Gli individui possono rivolgersi al Garante per presentare reclami contro i motori di ricerca o altre entità che non rispettano il diritto all’oblio. Il Garante può ordinare la rimozione dei dati e infliggere sanzioni per il mancato rispetto delle normative.

Cancellare Notizie da Google

Per cancellare notizie da Google, gli utenti devono seguire una procedura specifica. Il primo passo consiste nel compilare il modulo di richiesta di rimozione di contenuti personali disponibile sul sito di Google. Questo modulo richiede informazioni dettagliate, tra cui il nome dell’utente, l’indirizzo email, il paese di origine e le URL specifiche delle pagine web che si desidera rimuovere. È fondamentale includere una motivazione legale convincente, come la violazione della privacy o la presenza di informazioni obsolete e dannose.

Una volta completato e firmato, il modulo deve essere inviato a Google per la revisione. Google esaminerà la richiesta e, se ritiene che sia conforme alle normative, procederà alla deindicizzazione dei link dai risultati di ricerca. Tuttavia, la rimozione completa delle informazioni da internet richiede anche il contatto diretto con i webmaster dei siti web che ospitano i contenuti. Questo può includere l’invio di richieste formali di rimozione, corredate da motivazioni legali e documenti a supporto.

Per migliorare l’efficacia della richiesta, è consigliabile organizzare le URL in gruppi tematici e allegare eventuali documenti legali pertinenti tramite Google Drive. In caso di rifiuto della richiesta da parte di Google, l’utente ha la possibilità di presentare un reclamo all’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, che può intervenire per ordinare la rimozione delle informazioni.

Equilibrio tra Diritto di Cronaca e Diritto all’Oblio

Bilanciare il diritto del pubblico a essere informato con il diritto all’oblio è una questione complessa e delicata. Il diritto di cronaca garantisce che informazioni di interesse pubblico, come notizie rilevanti e fatti storici, siano accessibili per assicurare la trasparenza e l’informazione della società. Tuttavia, il diritto all’oblio protegge gli individui dalla permanenza di informazioni obsolete o dannose che possono compromettere la loro privacy e reputazione.

L’equilibrio tra questi due diritti viene valutato caso per caso, tenendo conto dell’interesse pubblico delle informazioni rispetto al danno arrecato all’individuo. Ad esempio, notizie di cronaca penale che hanno perso rilevanza nel tempo possono essere considerate per la rimozione se non sussiste più un interesse pubblico prevalente. Le autorità giudiziarie e le piattaforme come Google devono bilanciare questi diritti, valutando attentamente il contesto e l’impatto delle informazioni. In alcuni casi, la rimozione delle informazioni può essere giustificata dalla protezione della dignità e della privacy della persona interessata, mentre in altri casi, l’interesse pubblico alla conoscenza può prevalere.

Principali Motori di Ricerca

Esistono diversi motori di ricerca che offrono procedure simili per la rimozione delle informazioni personali:

Google: Il motore di ricerca più utilizzato al mondo offre un modulo di richiesta di rimozione di contenuti personali per la deindicizzazione delle URL dai suoi risultati. Google segue rigorose linee guida per valutare le richieste e determinare se le informazioni devono essere rimosse.
Yahoo: Anche Yahoo fornisce un processo simile a Google per la rimozione dei link indesiderati dai suoi risultati di ricerca. Gli utenti devono fornire una giustificazione legale e dettagli specifici sulle URL da rimuovere.
Bing: Gestito da Microsoft, Bing offre un modulo di richiesta per la rimozione delle informazioni personali dai suoi risultati di ricerca. Le procedure sono simili a quelle di Google e Yahoo, richiedendo informazioni dettagliate e motivazioni legali.
DuckDuckGo: Conosciuto per la sua attenzione alla privacy, DuckDuckGo non traccia le ricerche degli utenti. Sebbene non offra una procedura di rimozione dettagliata come gli altri motori di ricerca, incoraggia gli utenti a contattare direttamente i webmaster dei siti per la rimozione delle informazioni.

Il diritto all’oblio rappresenta uno strumento potente per proteggere la privacy e la reputazione online. Tuttavia, la sua applicazione richiede una conoscenza approfondita delle procedure legali e delle strategie di gestione della web reputation. Cancellare notizie da Google, eliminare informazioni personali da Google e deindicizzare link richiede un approccio strutturato e ben pianificato, spesso supportato da professionisti esperti. Con una gestione attenta e proattiva, è possibile proteggere efficacemente la propria immagine e privacy online, garantendo che le informazioni personali siano trattate con il rispetto e la riservatezza necessari.